L'uso delle immagini, il "fai da te". La fotografia nei tempi che cambiano!

Oggi la comunicazione è sempre più veloce, sempre più sintetica e sempre più tecnologica. Le belle lettere scritte a mano con una calligrafia impensabile sono ormai un ricordo. Anche la fotografia dal suo esordio è cambiata: sono cambiate le tecniche fotografiche, le immagini catturate, le elaborazioni che prima venivano fatte in camera oscura ora con i programmi di fotoritocco. Oggi si assiste a una de-professionalizzazione del mestiere di fotografo. Ci sono macchine fotografiche sempre più piccole e sempre più “automatiche”. Tutti sono in grado di fare una foto con i giusti colori la giusta luce, ma la tecnologia non sostituirà mai la creatività, l’intuizione e diciamocelo, anche il “culo” di essere nel posto giusto al momento giusto; una foto non deve solo essere una bella foto, deve suscitare emozioni, raccontare una storia, deve colpire per la sua immediatezza. La fotografia può trasmettere gioia ma anche dolore, può denunciare, può sconvolgere e tutto questo solo se saputa fare.

 

Le nostre domande che vorremmo generassero una discussione sono queste: “ È sempre giusto il fai da te pur di risparmiare? Cosa ne pensate delle migliaia di miliardi di foto che vengono pubblicate sui social network? Al di la delle giuste esposizioni, trasmettono emozioni o sono puri scatti fatti tanto per fare?”

 

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Commenti: 2
  • #1

    gloria (giovedì, 05 dicembre 2013)

    E' tale ormai l'invasione in rete di foto fatte con i telefonini che potremmo dirci ormai anestetizzati. Qualità medio-bassa, spesso sostituisce la frase : Mi sento di m****, con un semplice autoscatto (classico quello fatto in bagno!)
    Che dire..... una trentina d'anni li ho vissuti senza pc, senza telefonini e fotocamere, col telefono fisso e le lettere e cartoline, e le foto "una volta", si riservavano per certe occasioni, come le vacanze, o certe ricorrenze.
    Oggi impera la "foto facile", a portata anche degli analfabeti della fotografia, accessibile ed economica. Peccato che abbia invaso la rete di obbrobri e insulsaggini!!

  • #2

    Leonardo (giovedì, 05 dicembre 2013 16:55)

    Hai ragione perfettamente Gloria. Questo è il senso della mia riflessione. Hai centrato il problema quando dici che "...potremmo dirci anestetizzati."
    Siamo talmente sommersi da immagini comuni, scadenti e di bassa qualità che non ci facciamo più caso. Molti si accontentano di poco. Pensa che alcune settimane fa sono entrato in una chiesa a Firenze per accompagnare una mia amica a vedere alcuni affreschi del 1400 appena restaurati (su alcuni restauri ci sarebbe da aprire una discussione a parte ma non è questo l'argomento adatto). C'era in corso un battesimo con tutte le persone gioiose che partecipavano alla cerimonia. Tutti vestiti eleganti come si conviene all'occasione. D'istinto mi sono fermato e, vuoi per deformazione professionale, tra gli astanti che corcondavano il catecumeno al fonte battesimale, ho cercato il fotografo (inteso anche al femminile, non me ne vogliano le colleghe). Ho guardato, ho aspettato. Mi sono detto che forse sarebbe intervenuto a fotografare nel momento che il sacerdote versa l'acqua sul bambino. Gente con telefonini, chi dalle panche, chi dalle sedie, comunque ognuno al loro posto che si affannavano a scattare. Piccole luci di flash che sicuramente morivano prima di arrivare a destinazione (hai presente, se t'intendi un po' di fotografia, la "legge dell'inverso del quadrato" alla quale sottostà la luce che viaggia?) e il fotografo principale chi era? Una ragazza dall'età apparente di 25 anni che con un tablet fotografava il piccolo standogli vicino. Per la serie che non mi faccio mai gli affari miei, ho fatto un giro fuori dalla chiesa per aspettare la fine della messa poi sono rientrato e ho cercato la ragazza. Non mi sono qualificato come fotografo ma con una semplice scusa, dicendomi incuriosito da come vengono le foto con il tablet, le ho chiesto se me le faceva vedere. Alcune nadavano bene (luce, colore) altre o erano scure, o mosse o troppo luminose (speriamo che abbia un buon programma di fotoritocco per correggere almeno in parte l'esposizione). Le ho chiesto se "stampandole, magari ingrandite sarebbero venute bene. Perché sono un bel ricordo soprattutto tra qualche anno..." Mi ha candidamente risposto che quelle sarebbero state postate su facebook (e quindi visibili a tutti! ndr.) e non era necessario stamparle. Anzi in quel modo avrebbero riparmiato i soldi del fotografo e di tutto quello che ne consegue...". Ho elegantemente salutato (ero in chiesa e non potevo imprecarle contro) e me ne sono venuto via.
    Che ne pensi?